Dal Gazzettino (05.03.2007)

Coppa Italia e varie – Una buona difesa comincia in touche – Le prime volte dell’Italia non finiscono mai – QUI AZZURRI La maledizione delle ali continua – Henson ko. Dal cricket un assistant per il citì – LA LETTERA Biglietti introvabili o a 450 euro, che vergogna

Coppa Italia, vittorie inutili per Benetton e Carrera.
In C dilaga il Riviera

COPPA ITALIA

Nel prossimo fine settimana si disputeranno le semifinali
di Coppa Italia, gli abbinamenti: Arix Viadana-Overmach Parma, Cammi
Calvisano-AlmavivA Capitolina. Fuori tutte le venete. I risultati del
5. turno. Girone A: AlmavivA-Arix 17-42, Benetton-Vibu 41-20, riposava
Amatori Ct; Arix 15, AlmavivA, Benetton 10, Amatori Ct 9, Vibu 7.
Girone B: Overmach-Cammi 28-30, Carrera-Infinito 59-22, riposava Femi
Cz; Cammi 19, Overmach 16, Carrera 10, Femi Cz 5, Infinito 1.
SERIE C Girone d’Elite: Riviera-Lemene 61-7, Vicenza-Tarvisium 0-29,
Montebelluna-Lido 45-14, Oderzo-Frassinelle 30-5, Casale-Alpago 23-17,
riposava Belluno; Riviera 69, Tarvisium 60, Montebelluna 56, Belluno
55, Oderzo 52, Casale 36, Alpago 31, Vicenza 20, Lido 14, Frassinelle,
Lemene 10. Girone CIV: Pordenone-Montereale 6-33, Jesolo-The Monsters
49-0, SudTirolo-Cus Verona 13-28, Valpolicella-Ped. Livenza 5-45, West
Verona-Valdagno 10-36, riposava Trento; Montereale 67, Jesolo 62, The
Monsters 53, Cus Verona 46, Valdagno 34, Ped. Livenza 33, Valpolicella
25, Pordenone 21, SudTirolo 10, Trento 6, West Verona 3.

UNDER 19

Tarvisium-Carrera 8-43, Roccia Rubano-Benetton 13-36,
Prato-Femi Cz 0-18, Orved-Mirano 17-8, MarchiolSanMarco-Cus Firenze
10-14; Carrera 72, Benetton 66, Tarvisium 53, Femi Cz 44, Orved 36,
Prato 34, Cus Firenze 31, Mirano 26, Marchiol 24, Roccia 2.

GUINNESS PREMIERSHIP

London Irish-Newcastle 38-12,
Northampton-Gloucester 5-7, Worcester-Bath 21-15, Leicester-Harlequins
27-22, Wasps-Bristol 28-0, Saracens-Sale 22-9. Classifica: Leicester
56, Bristol 51, Gloucester 50, Wasps 47, Saracens 46, Harlequins,
London Irish 39, Sale 34, Bath 33, Newcastle 30, Northampton 25,
Worcester 21.

SUPER 14

Blues-Highlanders 28-9, Cheetahs-Chiefs 22-22,
Waratahs-Western Force 16-16, Brumbies-Bulls 7-19, Hurricanes-Stormers
17-30, Reds-Lions 20-26, Sharks-Crusaders 27-26; Blues 18, Lion,
Sharks 16, Bulls, Hurricanes 13, Cheetahs, Crusaders, Western Force
12, Highlanders 11, Brumbies, Stormers 10, Chiefs, Waratahs 7, Reds
6.PUMASA Biarritz, Barbarians Francesi (con 12 nazionali)-Argentina
14-28, mete di Vermeulen, Lievremont, Pichot, Durand (2). Con i Pumas
titolare il rodigino Manuel Contepomi, espulso 10′.

MAXI SQUALIFICA

L’arbitro è sacro nel rugby, offenderlo costa 13 settimane di squalifica. E’ capitato a Dean Ryan, allenatore inglese di Bortolami nel Gloucester, sospeso a seguito di “minacce e abusi verbali” contro il direttore di gara Rob Debney nel match di Premiership del 18 febbraio Gloucester-Saracens.

MARCONNET

Doppia frattura a tibia e perone per il pilone della Francia che si è infortunato sciando. Lungo stop e Mondiali a rischio.

Ennio Grosso

Una buona difesa comincia in touche

La touche oggi è un quadro comandi del gioco. Un settore in cui si
concentrano interruttori, si aggrovigliano fili e segnali. Il miglior
attacco comincia con un lancio “rubato” e in subordine con una
conquista pulita, specialmente in fondo allo schieramento. Ma c’è una
terza variante, per nulla da trascurare e assurta al rango di un vero
sapere: la rimessa laterale inquinata o sporcata che dir si voglia. Se
è vero che la difesa è la pietra angolare del rugby moderno è
altrettanto vero che la posa avviene proprio in touche. È lì,
attraverso un lavoro oscuro, attento, sul filo del regolamento, che si
riempie di zavorra l’attacco avversario, che si rallenta l’uscita del
pallone, che si creano le condizioni perchè la propria linea di
opposizione possa prendere un vantaggio importante.
E ci sono dei campioni dell’inquinamento delle fonti del gioco. Le cui
qualità a volte vengono preferite a quelle dello “scippatore” di
lanci. Un simbolo è stato l’ex capitano dell’Inghilterra Martin
Johnson. Un maestro di efficacia. Si disinteressava del lancio.
Aspettava che l’avversario avesse artigliato l’ovale e poi con
indifferenza gli passava il braccio sopra la spalla impedendogli una
liberazione rapida e spesso dettando le condizioni per l’impostazione
del maul. La sua difesa aveva così modo di piazzarsi agevolmente. «Non
c’è un fallo cruciale o un’astuzia particolare per determinare uno
squilibrio in touche – mi dice Claudio Giacomel, il responsabile del
settore tecnico arbitrale -. C’è piuttosto una serie di comportamenti
che vengono abilmente alternati tra loro, quasi si trattasse di un
piano di gioco di settore. L’importante per chi sporca le touche è non
dare riferimenti all’avversario. E all’arbitro, naturalmente».

Si va dall’ostacolo del lanciatore, piazzandosi nel corridoio di
fronte ad esso, un braccio alzato e un passo avanti, alla pressione
sul saltatore. Ovviamente non ci si limita alla “Johnson”, che
comprende una variante col blocco del braccio esterno di chi ha
catturato la palla. Ci sono le maglie tirate, il colpetto sull’ovale
che lascia credere a una maldestra deviazione dell’avversario nel
proprio campo. È c’è tutto il repertorio che si concentra sul
combattimento a terra, cioè sui sostegni: la presa del corridoio,
l’attacco diretto alle fondamenta del blocco rivale per
destabilizzarne indirettamente il saltatore. Molti cercano di far
cadere l’avversario che ha conquistato la palla appena mette i piedi a
terra, per impedire il maul. Purtroppo non è raro vedere ancora la
vecchia diavoleria lanciata dal Beziérs negli anni Settanta: l’avanti
che passa sotto il saltatore per toglierli gli appoggi. «Le infrazioni
più frequenti – osserva Giacomel – sono da una parte le alzate
anticipate e l’invasione del corridoio, dall’altra i lanci ritardati.
A volte si tratta di falli marginali nel contesto dell’azione, o
appena percettibili, e l’arbitro non li rileva. C’è anche un certa
tendenza ad entrare in ritardo nell’allineamento e a non osservare
quell’attimo di stop che sarebbe».

L’abilità di un squadra sta nel giocare al limite del regolamento,
all’interno di una soglia di tolleranza da verificare di partita in
partita. Sottili astuzie e specialità che si esercitano su una
frontiera invisibile. «Non è facile arbitrare una touche – avverte
Giacomel- i tempi di reazione sono strettissimi e ci sono mille
stimoli di cui tener conto. Statistiche alla mano le infrazioni
sanzionate non sono poi molte, anche se a ben guardare si dovrebbe
fischiare di più».

Le prime volte dell’Italia non finiscono mai

Dopo lo storico successo esterno nel Sei Nazioni a Edimburgo, sabato a
Roma la squadra di Berbizier è chiamata a tagliare un altro importante
traguardo

Dal ’97 in poi mai centrate due vittorie pesanti consecutive. Contro
il Galles, che rischia il cucchiaio di legno, l’impresa è possibile

Celebrata con un bagno di popolarità mediatica la vittoria in Scozia
(37-17, prima esterna del Sei Nazioni), l’Italia ha subito nel mirino
un’altra impresa. Battendo sabato a Roma il Galles, la squadra di
Pierre Berbizier centrerebbero la prima storica doppietta nel torneo.
A testimonianza che per una nazionale emergente come la nostra, a
caccia di conferme tecniche, visibilità e prestigio, le prime volte
davvero non finiscono mai.
Lo evidenzia la tabella riportata qui sotto. Dove sono sintetizzate le
16 “prime volte” dell’Italia, da Milano 1930 (primo successo in
assoluto) a Edimburgo 2007. Una cavalcata lungo 80 anni di storia che
scandisce la crescita azzurra dall’epoca antica dei pionieri (con la
Romania rivale di qualità e la Francia tabù); a quella mode
rna del
dilettantismo (trionfi su Argentina vera, Francia e Scozia camuffate
da squadre minori); a quella contemporanea del professionismo,
iniziata convenzionalmente nel ’95 con la “prima” contro una nazionale
anglosassone (Irlanda) e tuttora aperta.

Una vittoria sabato al Flaminio farebbe fare un salto qualitativo
anche nella continuità nelle prestazioni, da sempre tallone d’Achille
in casa azzurra. Per trovare due vittorie consecutive dell’Italia
contro avversarie di caratura internazionale bisogna infatti tornare a
10 anni fa. Alla doppietta del ’97 in trasferta contro Irlanda (al
Lansdowne Road) e Francia (la gloriosa Grenoble). O addirittura più
indietro. All’inizio dell’era di George Coste (1993-94). Tenuta a
battesimo dal filotto di 4 successi con Russia, Francia A1, Scozia A1,
Spagna dei quali i due centrali davvero pesanti. Da Grenoble in poi,
le doppiette azzurre sono state rare (4 più una tripletta) e sempre
contro rivali di seconda fascia: ’98 Russia, Argentina, Olanda (e poi
il “furto” di Huddersfield con l’Inghilterra); ’99 Uruguay e Spagna;
’02 Spagna e Romania; ’03 Tonga e Canada al Mondiale; ’04 Giappone e
Canada.

È giunto il momento di stendere con un bel ko due rivali importanti.
Dopo la Scozia, sabato contro un Galles attanagliato dalla paura del
cucchiaio di legno ce ne sarà la possibilità più concreta degli ultimi
10 anni. All’Italia saperla sfruttare.

Ivan Malfatto

QUI AZZURRI

La maledizione delle ali continua: 2 fratture per Masi ritorna Galon

(im) La maledizione delle ali azzurre continua. Per Andrea Masi quello
che sembrava un semplice occhio nero si è rivelata una ben più grave
doppia frattura allo zigomo destro. Fortunatamente è una frattura
composta, non c’è bisogno di operare, ma per il trequarti aquilano
l’Rbs Sei Nazioni è finito. Anche il Biarritz dovrà farne a meno fino
ai quarti di finale del Top 14 francese. Masi è la quinta ala che
l’Italia perde dopo Stanojevic, Canavosio, Spragg e Denis Dallan.
Contro il Galles a fianco di Robertson è atteso il lancio dal 1′ del
baby Matteo Pratichetti, 21 anni, romano che gioca a Calvisano. Con
Mauro Bergamasco pronto a slittare nel ruolo dalla terza linea in caso
di emergenza, come in Scozia.
Sei Nazioni finito anche per il pilone Martin Castrogiovanni, che ha
subito una grave lesione al collaterale mediale del ginocchio
sinistro. Per lui 6 settimane di stop. Fuori il tallonatore Fabio
Ongaro per i postumi della distorsione cervicale di Edimburgo, ma lo
staff spera di recuperarlo contro l’Irlanda. Per l’Italia, da ieri
sera in ritiro alla Borghesiana a Roma, i tre sostituti sono il
trevigiano Ezio Galon (Overmach Parma) utilizzabile come jolly nei
trequarti, il tallonatore padovano Leonardo Ghiraldini (Cammi
Calvisano) e il pilone campano Fabio Staibano (Parma). Tutti a riposo
gli “stranieri” tranne Marco Bortolami e Carlos Nieto, che hanno
giocano 80′ senza infortuni nella vittoria 7-5 del Gloucester a
Northampton in Premiership. Il capitano azzurro è stato eletto uomo
del match. Ecco la rosa per il Galles.

AVANTI (14):Mauro Bergamasco, Bernabò, Bortolami, Dellapè, Festuccia,
Ghiraldini, Lo Cicero, Mandelli, Nieto, Parisse, Perugini, Staibano,
Zaffiri, Zanni. MEDIANI (4):Griffen, Pez, Scanavacca, Troncon.
TREQUARTI (6):Mirco Bergamasco, Canale, De Marigny, Galon,
Pratichetti, Robertson.

Henson ko. Dal cricket un assistant per il citì

(im) Il Galles non sa più che pesci pigliare per evitare il 4.
cucchiaio di legno in 124 anni di storia e si affida…al cricket. Da
questo sport arriva John Neal, il nuovo performance coach (area
psico-fisica) che da venerdì affianca il ct Gareth Jenkins. In passato
ha lavorato con le squadre di cricket di Inghilterra e Indie
Occidentali. Intanto i gallesi recuperano il centro Tom Shanklin,
hanno tenuto a riposo dal turno di campionato il pilone Chris Horsman
e l’ala Mark Jones per averli con gli azzurri, perdono per il resto
del torneo Gavin Henson (infortunio al ginocchio) e Sonny Parker
(rientrato in Celtic ma non ancora a posto).

LA LETTERA

Biglietti introvabili o a 450 euro, che vergogna

Spettabile redazione sportiva,
sono un appassionato di rugby, reduce dalla trionfale e storica
giornata di Edimburgo. Scrivo per segnalare il vergognoso
comportamento tenuto, a mio parere, dalla Fir nella distribuzione e
vendita dei biglietti per le partite in casa. Nel sito della Fir già a
gennaio era segnalata l’apertura della vendita dei biglietti all’8
febbraio. Io e sette amici ci siamo presentati al punto vendita
Ticketone fiduciosi. Sorpresa! Per la partita con l’Irlanda (17 marzo)
tutto esaurito in poche ore, per quella con il Galles (10 marzo)
«siamo in attesa di nuove disponibilità», mai verificatesi. Il fatto
grave è che mi è stato detto da Ticketone che i tagliandi erano in
vendita dal 6 febbraio e che qualcuno se li è accaparrati tutti! Leggo
su rugby.it che ci saranno 15.000 irlandesi, e noi saremmo in casa!?
In sei siti da me consultati i biglietti si trovano a 150 euro per le
curve (prezzo di vendita 22) e in certi settori a 450 euro! Vergogna.

A.M. Padova

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