Italia – Inghilterra (di G. F. Bonanno)

Il report di Giuseppe Floriano Bonanno sul match del Flaminio

Italia – Inghilterra 12 – 17

In un Flaminio, ampliato con nuove tribune, c’è l’ennesimo tutto esaurito per il secondo match del Sei Nazioni 2010, di fronte Italia ed Inghilterra, uscite con risultati e prestazioni opposte dal primo turno.

Gli azzurri sono usciti nettamente sconfitti da Croke Park dopo una sconcertante prestazione nel primo tempo ed una più confortante nella ripresa, i bianchi hanno superato nettamente il Galles con una partita difensivamente perfetta ed offensivamente utilitaristica.

Dopo i momenti di pathos regalati dagli inni si parte con i bianchi subito in attacco e gli azzurri a placcare tutto quello che passa dalle loro parti, la touche italiana sembra funzionare, anche se la mischia sembra ancora lontana parente di quella dominante vista contro Nuova Zelanda e Sud Africa.

Dopo un ping pong di calci a saggiare l’attenzione degli estremi all’8° fallo azzurro e Wilkinson mette i primi tre punti sul tabellone, poco male, la reazione azzurra è veemente e dopo due minuti un uso illecito delle mani in ruck regala a Mirco Bergamasco l’opportunità di impattare, il biondo non si fa impressionare e calcia in mezzo ai pali per il 3 a 3.

Segue un lungo periodo in cui gli inglesi cercano di sfondare di forza con tanti raccogli e vai, mentre quasi dimenticano il loro usuale e letale gioco al piede, gli italiani si difendono bene, placcando duro e cercando sempre di avanzare difendendo, purtroppo in avanti mancano ancora le idee necessarie a scardinare le munite difese avversarie.

una touche

La touche perde un paio di rimesse ma poi non solo non ne perderà più, anzi arriverà anche a rubarne alcune con lancio inglese, le squadre sono un po’ indisciplinate e l’arbitro francese Berdoz fischia molti falli, incredibilmente Wilkinson tradisce la sua fama di cecchino infallibile e sbaglia addirittura due calci, per lui, semplicissimi, lo imita Bergamasco da posizione decentrata.

Al 34° gli inglesi si fanno pizzicare in fallo sotto i pali, facile per Bergamasco centrare i pali e regalare agli azzurri il primo vantaggio in questa edizione del sei nazioni.

preciso

La reazione inglese è confusa e trova un’attenta difesa, purtroppo proprio al 41° un fallo azzurro a terra regala a Wilkinson l’ennesimo calcio, il biondo fromboliere, seppur d’un soffio, centra i pali e fissa il punteggio all’intervallo sul 6 a 6.

La ripresa si apre subito con un opportunità per gli azzurri con una punizione decentrata dai 40 metri che Gowar non riesce a piazzare in mezzo ai pali.

La partita diventa più complicata per gli azzurri un po’ in debito d’ossigeno e sull’unico errore grave di tutto il match al 50° i vicecampioni del mondo vanno in meta, Monye sfonda la linea azzurra, Masi manca clamorosamente il placcaggio a centro campo, l’ovale finisce ad Armitage che smista per Taith che, nonostante il disperato tentativo di Tebaldi, schiaccia in meta, incredibilmente Wilkinson sbaglia anche la trasformazione successiva.

Al 58° il match sembra diventare un Everest per gli azzurri, per un mani in ruck Castrogiovanni si becca il giallo e lascia gli azzurri in 14 per dieci minuti, Wilkinson mette a referto altri tre punti e porta i suoi sul 14 a 6.

wilkinson a segno

Si fa dura ma il Flaminio spinge gli azzurri, li conforta, li sostiene, li spinge, al 64° un offside inglese regala un’opportunità a Mirco che, dai trenta metre, centra i pali ed accorcia ancora.

Gli azzurri si esaltano, i bianchi sono titubanti e nervosi, l’ennesimo placcaggio alto su McLean, come a Dublino, non viene punito con il giallo, ma al 72° un altro calcio di Bergamasco ci porta al 12-14.

Il Flaminio è una bolgia, gli avversari d’albione non sono mai stati così vicini a così poco dal termine, ma non è questo il giorno che regalerà la prima vittoria azzurra sui sudditi di sua maestà perche’, al 76°, Wilkinson si ricorda di essere il re dei frombolieri e dai venti metri chiude il match con un dropo perfetto che si infila in mezzo ai pali e fissa il punteggio sul 17- 12 finale.

Una bella Italia sfiora l’impresa, il lavoro di Mallet sta finalmente dando i suoi risultati nella fase difensiva, 2 mete concesse all’Irlanda, una sola agli inglesi, la touche ha funzionato benissimo, la mischia si è difesa, il gioco al piede ed i piazzati hanno funzionato, cosa ci ha dunque punito? un dannato piccolo errore, un placcaggio mancato a centrocampo che ha aperto un’autostrada per Monyes, impedendo che si registrasse il risultato giusto per questo match, il pareggio, vista l’insipienza degli inglesi, incapaci di costruire azioni armoniche e di sfondare di potenza, per giunta traditi ripetutamente dal loro leader Wilkinson, mai così impreciso dalla piazzola.

zanni in azione

Certo ci manca ancora tanto, soprattutto un più fantasioso e vario gioco d’attacco, ma la strada sembra adesso quella giusta, se si concedono pochi punti agli avversari, aumentano le possibilità di evitare le sconfitte….

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