Sei Nazioni – Italia vs Scozia

Commento e deduzioni

Partiamo dalla fine, o quasi. L’Italia, con la complicità di Gower (per la prima volta oggettivamente il migliore), Canale e Canavosio, riesce a segnare una meta che, fino a ieri, avevamo visto marcare solamente dagli altri. Uno spettacolo per gli occhi dell’”utente” del rugby, anche di primo pelo: Gower vede Canale, al quale passa la palla, che riesce ad aprirsi un varco profondo tra le linee scozzesi, impreparate all’evento, che riescono, comunque, anche se  tardivamente a frenare l’impeto di Gonzalo, che mentre va a terra, vede Canavosio arrivare come un treno e gli consegna l’ovale per l’ultima poderosa spinta sui garretti che porterà l’Italia a segnare, forse, una delle più belle mete fin’ora viste a questo “Six Nations”.

Poi c’è tutto il resto.

Mirko, con la sua tenacia nella preparazione, riesce a mettere dentro almeno i calci non estremamente difficili: manna dal cielo per una squadra che, dopo Dominguez, non ha più avuto un calciatore affidabile.
Seppur ancora in embrione, migliorano le soluzioni in attacco espresse dalla linea veloce: avessimo due vere ali anzichè quattro 3/4, i risultati potrebbero, da subito, migliorare.

Gioie e dolori dalla touche, che prima di capire come deve attrezzarsi, deve perdere alcune proprie introduzioni: urge trovare sostituti a Bortolami & Co., in prospettiva. Inoltre, andrebbe curata dipiù, in allenamento, l’organizzazione della rimessa laterale per non essere prevedibili. Suggerimento: le cose migliori sono le più semplici. Abbiamo visto touche perdute dopo movimenti frenetici di gente che, a furia di andare avanti e indietro, saltava fuori tempo o era vittima di lanci troppo corti o troppo lunghi. Viva la semplicità.

Calci di spostamento o, come si suol dire, tattici. Dobbiamo lavorare ancora molto, sia per quelli che partono che per quelli che arrivano. Non basta avere il “pedatone” da 60 metri se non si sa dove buttare la palla per stimolare gli attacchi e, quindi, la pressione sull’avversario. I calci sbagliati, inoltre, favoriscono i contrattacchi e se la difesa non è riposizionata alla meglio si rischia il tracollo.
E’ un’ovvia ripetizione, ma non si devono calciare palloni alti dentro la linea dei 22 avversari, per evitare il “mark” e pericolose ripartenze: le palle alte devono essere sfruttate calciando appena fuori dalla linea dei 22 ed aggredendo l’eventuale ricevitore con estremo vigore. I risultati arriverebbero.
In difesa bisogna coprire meglio. Ieri Parks ci ha costretto a rincorse affannose per recuperare i suoi calci, puntualmente indirizzati dietro la ns. retroguardia: si deve adottare un sistema di copertura migliore, avendo sempre e comunque un uomo che corra incontro al pallone, anzichè inseguirlo all’indietro!

Viste anche le altre due partite del terzo turno, si riesce sempre più a mettera a fuoco che gli altri, Scozia compresa, hanno 3/4 ed ali in grado di cambiare passo ed angolo di corsa migliori rispetto al potenziale umano in dotazione all’Italia. E qui c’è poco da fare, se atleti con queste caratteristiche non appariranno all’orizzonte.

Avevamo una mischia tritatutto: ora abbiamo una mischia normale.
Ieri gli scozzesi ci hanno perfino sfidato, ma fortunatamente non sono riusciti nel loro intento. Ma ci hanno fatto patire. Vuoi per atleti stanchi o fuori forma, vuoi perchè gli altri ci hanno studiato ed hanno individuato i ns. punti più deboli, vuoi perchè i ricambi cominciano a non essere all’altezza, fatto stà che le rolling sono un ricordo, le mischie chiuse si gestiscono in affanno e la spinta è troppo debole. Urge rivitalizzare il reparto: se andiamo in Francia in queste condizioni, i 50 punti sul groppone saranno quasi automatici. Ricordiamoci di c0me abbiamo messo sotto gli All Blacks.

Bene la difesa, e non è una novità, almeno dalla partita con gl’inglesi. Stiamo imparando a reggere, al largo, le fasi avversarie in successione: alcuni anni fa, dopo una terza fase, era facile subire una meta. Oggi le caratteristiche umane e la vocazione al placcaggio, danno una buona garanzia di tenuta. La Francia sarà il banco di prova più impegnativo.

Migliorata anche la disciplina, visto che ieri non abbiamo subito “gialli”. Nota di demerito, ieri, per Del Fava che, appena entrato, in una touche in difesa, aggrediva vistosamente l’avversario quand’era ancora in aria, con conseguente calcio contro l’Italia. Se proprio un giocatore vuol fare una stupidaggine, la faccia da metà campo in su, anche se una stupidaggine è sempre tale (vedi ieri il mediano di mischia inglese che, dopo che l’arbitro aveva fischiato un calcio a favore della sua squadra, aggrediva il mediano di mischia irlandese reo di non avergli lasciato subito il pallone. Risultato? Calcio girato e conseguente meta irlandese).

Tra 15 giorni la Francia: e noi siamo storicamente “allergici” ai transalpini.
Prepariamoci bene.

One response to “Sei Nazioni – Italia vs Scozia”

  1. Tutto abbastanza giusto , ma… bisogna tenere presente che anche gli altri non stanno a guardare. Mischia : giocatori

    potenti gli scozzesi , ed allenatore italiano… strana la vita !! e bastava guardare le partite precedenti per capire che non erano giocatori di cartone ! Le terzr linee prese in blocco sono forse le più forti del torneo. Le altre squadre

    hanno ricambi alti , pesanti , mobili , forti … noi cominciamo da poco ad avere la nazionale " A " che non fa brutte figure , la u20 che cresce anno dopo anno , altro ?

    Tebaldi , Cittadini , Geldenhuys , Zanni , Bocchino , Favaro… forza, è appena dal 1973 che gioco e seguo ,

    adesso posso vedere l’Italia giocare a livello con Sudafrica , Australia , All Blacks , Inchilterra … ancora un po di pazienza e spero di poter fare anche il quarto tempo per la contentezza !!! e se non sarà ancora così , giorirò lo stesso con i nuovi amici Italiani , Scozzesi , Australiani, Samoani , etc. etc. CIAOOO

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