Giocatori di Rugby (italiani e stranieri)

Brevi biografie per i protagonisti del rugby

John Pullin – Il re della mischia

Il tallonatore John Pullin ha giocato 42 volte in nazionale tra il 1966 e il 1975, in quello che può essere definito il periodo più buio del rugby inglese. Eppure, grazie ad una forza enorme e alla continua ricerca della perfezione nell’arte della mischia e del gioco degli avanti, il giocatore del Bristol è diventato uno dei tallonatori tecnicamente più abili del suo tempo.

Dean Richards – La grinta di Deano

Dean Richards, o “Deano”, come lo chiamavano i tifosi, era facile da individuare sul campo, in quanto ha sempre giocato con i calzettoni abbassati alle caviglie. Questo aspetto leggermente trasandato non avrebbe potuto essere più ingannevole, perché il poliziotto di Leicester, in realtà, aveva una grinta e una forza enorme.

Malcolm Dacey – L’ovale tra i pali

L’apertura Malcolm Dacey non spicca certo nell’elenco dei leggendari numeri 10 suoi connazionali, come Barry John, Phil Bennett e Jonathan Davies, ma è stato comunque un giocatore di grande intelligenza tattica e notevole coraggio, che ha soltanto avuto la sfortuna di giocare in uno dei periodi più oscuri del rugby gallese.

Jeff Wilson – La spina nel fianco

L’ala degli All Blacks Jeff Wilson è stato un giocatore completo: sapeva correre, calciare, difendere e ha fatto il tutto con notevole precisione e abilità. Aveva anche un grande fiuto per andare in meta, come dimostrano le 44 segnature in 60 partite, tutte festeggiate con il suo “tuffo del cigno”.

Arthur Emyr – Campione senza vittorie

Nonostante le poche vittorie conseguite e la scarsa vena dei Dragoni nel periodo buio che va dal 1989 al 1994, le volate di Arthur Emyr sulla fascia sono state tra i pochi sprazzi di luce sotto il cielo dell’Arms Park.

Mike Burton – Mai sottomesso

Il pilone del Gloucester Mike Burton ha guadagnato 17 caps per la nazionale inglese tra il 1972 e il 1978, ma è stato più volte escluso dalla rosa a causa delle stravaganze del sistema di selezione di quel periodo.

Andy Irvine – Attacco costante

Considerato il migliore estremo d’attacco dell’era moderna, lo scozzese Andy Irvine è stato un giocatore leggendario, un vero e proprio genio che ha cambiato il modo di concepire il ruolo del numero 15.

Jon Callard – Cinque gare da ricordare

L’estremo del Bath Jon Callard ha guadagnato soltanto cinque caps con la nazionale inglese nell’arco di tre stagioni, ma la sua carriera internazionale è stata lo stesso estremamente ricca di eventi.

John Gallagher – Un inglese tra gli All Blacks

Nato a Londra da genitori irlandesi, questo estremo di grande talento avrebbe potuto giocare per l’Inghilterra o per l’Irlanda, ma lui è emigrato in Nuova Zelanda dove ha indossato la maglia degli All Blacks.